L’affermazione di Blaise Pascal secondo cui tutte le religioni sono uguali finché le guardi da lontano ci guida in una breve disamina delle differenze tra regione cattolica e islamica.
Differenze nelle sacre scritture
Per cominciare, mentre nella Bibbia viene asserita la funzione dello Spirito Santo come guida per assurgere al cielo, per il musulmano che riconosce Maometto solo come nuovo legislatore, quindi diverso da Gesù e più simile a Mosè, non esiste il concetto di “Salvatore”.
Mentre per il cristiano il peccato è cancellabile, il sacrificio di Gesù né è la conferma, nell’islam non vi è la cancellazione del peccato per fede ma la conquista con le azioni e l’impegno dell’affrancamento dal peccato.
Laddove il credente musulmano conoscerà la propria sorte solo dopo la morte, a prescindere dai suoi corretti o meno comportamenti durante la vita terrena, il cattolico né avrà certezza nel rispetto della fede.
Non vi è alcun riferimento nella tradizione islamica alla resurrezione, sia di Gesù o altri, atto superiore di vittoria sulla morte che distingue i passi del Nuovo Testamento.
Il miracolo, in specie quello riferito alle guarigioni, atto di grande importanza nella religione cristiana, trova scarsa o nulla attenzione nelle azioni di Maometto, del tutto prive di enfasi a differenza di quanto riportato nei testi sacri cristiani.
Il proselitismo è una delle grandi differenze tra le due religioni, dove da un parte lo si sostiene con l’imposizione e la violenza che spesso sfocia in guerra di aggressione e conquista, mentre dall’altra non vi è alcun accenno ad un uso coercitivo ma ad un amorevole e costante invito a credere, anche a costo della propria vita.
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